sabato 7 luglio 2012

Il Riesling Vigna Martina
di Isimbarda:
appunti dalla serata del 21/06/2012

Finalmente! Dopo preparativi, discussioni e quant’altro, arriva la prima serata di OltreLaStoria. Giorgio è pronto a dirigere il Prato Gaio con la consueta perizia, i fornelli garriscono sotto l’occhio vigile di Daniela, i Riesling di Isimbarda raggiungono la temperatura di servizio nei frigoriferi e io ripasso mentalmente le cose da dire perché la boiata è sempre in agguato. All’esordio c’è sempre qualche preoccupazione in più...

Via via giungono i commensali, tra i quali Gabriele Marchesi, presidente dell'associazione La Valle del Riesling (della quale fa parte Isimbarda), Alberto Alfano di Slow Food, Mirella Vilardi di Oltre, Augusto Gentilli de Il Ghiottone Pavese, Danilo Gatti del blog Emicranie, il giornalista russo Bisso Atanassov, Giuliano Boni di Vinidea e Vicente Ferreira dell'Università di Saragozza. Fa davvero piacere vedere tra i presenti anche una nutrita presenza di giovani viticoltori oltrepadani, animati da un salutare interesse verso uno dei Riesling renani di riferimento del territorio. Il Riesling Vigna Martina dell'azienda Isimbarda, infatti, vanta una storia quasi ventennale (la prima vendemmia è del 1993) e nelle mie degustazioni dell'ultimo decennio ha dato sicuramente ottima prova di sé, soprattutto dopo alcuni anni dalla commercializzazione.

Daniele Zangelmi, enologo di Isimbarda e veneto in terra d’Oltrepò, ci racconta il Vigna Martina. Il vino, prodotto con uve riesling renano in purezza, prende il nome dal vigneto di proprietà dell'azienda. La Vigna Martina, esposta a sud e allevata a cordone speronato, ha un'estensione di 3 ettari ed è situata a circa 400 m slm nel comune di Mornico Losana, in una zona le cui condizioni pedoclimatiche permettono un’eccellente espressione del vitigno. Le terre bianche e le forti escursioni termiche conferiscono al Vigna Martina caratteri molto personali. La vendemmia delle uve avviene ai primi di settembre: la scelta di Zangelmi di cogliere le uve nel momento della giusta maturazione, senza mai arrivare alla surmaturazione, mira a mantenere alta l’acidità del vino, a donargli aromi freschi e a garantirgli un maggiore potenziale di invecchiamento. A una macerazione pellicolare prefermentativa a freddo per aumentare il potenziale aromatico, segue una classica vinificazione in bianco con fermentazione condotta a 18-20 °C. Prima dell’imbottigliamento, il vino rimane sulle fecce fini per 4-5 mesi, durante i quali vengono fatti continui bâtonnage per aumentarne la grassezza e la sensazione di pienezza e lunghezza.

Vogliamo dare alla serata un ritmo agile, senza orpelli ma anche senza fretta. Viene servita la prima annata: Riesling Vigna Martina 2011, che è quella attualmente in commercio. Il vino esprime tutte le caratteristiche del Riesling renano giovane: frutta gialla, pesca, albicocca, fiori, una bella vena acida e un finale persistente. Promette bene. L’abbinamento è con una pancetta stagionata due anni accompagnata da una composta di tonno, burro e parmigiano. Si finisce rapidamente: avendo cominciato alle 21 la fame si fa sentire...

Prima dell’antipasto rappresentato dal Duls in brusc (petto di pollo lessato servito con salsa agrodolce), uno dei piatti storici del Prato Gaio, si degusta la seconda annata: Vigna Martina 2007. Siamo in un altro mondo. Pur persistendo le note fruttate, si insinua al naso e al palato, accompagnata da una intrigante nota balsamica di menta ed eucalipto, quella vena minerale e idrocarburica che rende il Riesling unico nel panorama enologico mondiale. Un grande vino, parente stretto del Vigna Martina 2005 che segue a ruota: sembra quasi che due anni in più non siano trascorsi, tanto è ancora sottile e magico l’equilibrio tra mineralità, sentori balsamici e frutto appena più maturo. I tortelli ripieni di ricotta di pecora e asparagi gli rendono il giusto merito.

Nel frattempo i convitati si scambiano opinioni, fanno domande, riassaggiano le annate servite in precedenza rilevando nuovi profumi e nuove sensazioni con l’innalzamento della temperatura, uno degli elementi discriminanti per distinguere l’eccellenza nel bicchiere. Il clima della serata è piacevole, l’interesse palpabile e cresce la curiosità per il gran finale: Vigna Martina 2003, un bianco di quasi 10 anni, assoluta rarità in Oltrepò e non solo. Lo stupore è notevole: figlio di un’annata torrida, ha mantenuto la saldezza acida mentre l’idrocarburo ha preso definitivamente il sopravvento nel ventaglio degli aromi. Con il senno di poi, l’abbinamento ideale sarebbe stato con il Duls in brusc e non con l’eccellente tempura di baccalà ammannita da Daniela, ma poco conta.

Quel che segue - dolce, caffè, chiacchiere piacevoli - è il degno coronamento di una bella serata. Appuntamento alla prossima degustazione-cena di OltreLaStoria, giovedì 19 luglio.

Francesco Beghi

3 commenti:

  1. Bella degustazione, complimenti! Tra l'altro è un po che non stappo un Vigna Martina, vedrò di rimediare presto. Ero convinto che facesse anche un passaggio in legno.

    Ciao!

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  3. Ciao Gabriele, il Vigna Martina fa solo acciaio. Mi vengono in mente due Riesling che fanno un passaggio in legno: in passato il Roncobianco de I Doria di Montalto e il Vigna Croce di Monteveneroso di Giulio Fiamberti (che però non è un Renano in purezza).
    Oltre che in azienda, forse puoi trovare qualche vecchia annata di Vigna Martina al Pane di Rosa a Casteggio.

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