lunedì 9 settembre 2013

Il Pinot Nero Noir
della Tenuta Mazzolino:
appunti dalla serata del 07/06/2013

«Voilà le Crodèn!»
Mentre siamo in terrazza al Prato Gaio e l’enologo borgognone Jean-François Coquard accoglie gli ospiti stappando le magnum dell’ottimo Cruasé Mazzolino come aperitivo, possiamo permetterci di scherzare in amicizia sul colore che ricorda vagamente quello dell’analcolico biondo. Pinot nero 100% in una delle sue tante accezioni, la spumantizzazione in rosa.

L’aria è frizzante e l’atmosfera franzosa ci consente qualche lazzo in compagnia di amici vecchi e nuovi di OltreLaStoria: da Mirella Vilardi di Oltre ad Augusto Gentilli di World Wine Passion, da Mauro Giacomo Bertolli di Italia del Vino a Federico Malgarini di The Old Now Magazine.

Arrivano anche Claudio Giorgi, agronomo della Tenuta Mazzolino, e Kyriakos Kynigopoulos, l’enologo di origine greca che ha creduto in Jean-François Coquard e l’ha voluto in Oltrepò Pavese ancora fresco di laurea all’università di Beaune. A breve ci siederemo ai tavoli per degustare quattro annate di le roi Noir, il Pinot Nero che negli anni Ottanta Enrico e Laura Braggiotti decisero di produrre nella loro splendida tenuta di Corvino San Quirico, istigati da quel grand’uomo del vino che fu Giacomo Bologna. Per mettere in pista il progetto, allora, Giacomo suggerì Giancarlo Scaglione. Detto niente.

Scelta in omaggio alla prima fase della storia del Noir, l’annata più vecchia della serata, il 1995, è stata servita in anticipo affinché potesse prendere aria nei bicchieri nel corso della serata. In azienda abbiamo degustato una dozzina di annate per selezionare quelle più adatte per la serata, perché c’erano anche i piatti da abbinare e con un vino rosso così, d’estate, la cosa non è stata proprio tanto semplice, tant’è che Giorgio e Daniela hanno deciso di preparare un menu senza entrée ma con due secondi piatti.

Si comincia, infatti, con le animelle di vitello croccanti in salsa di funghi champignon, un piatto già sperimentato con successo in occasione della degustazione del Pinot Nero Pernice di Conte Vistarino. In effetti l’abbinamento con il Noir 2008, il più giovane in degustazione, si rivela perfetto. Il vino è immediato, amichevole, marcando una decisa differenza stilistica con il passato, come andremo a vedere negli assaggi successivi, pur in una costanza qualitativa che non è mai venuta meno nel corso degli anni. Il tannino è levigatissimo, quasi impercettibile, e mentre Jean-François afferma che questo è il Noir proprio come l’aveva in mente lui, Alberto Alfano di Slow Food, sollecitato a intervenire - questo è lo spirito delle nostre serate dopotutto - esprime dubbi sulla capacità di tenuta nel tempo del vino, chiedendo l’opinione dello stesso Coquard. La risposta è diplomatica, ma si capisce che in fondo anche Jean-François la pensa allo stesso modo. Ne riparleremo tra qualche anno.

Come seconda annata il balzo è notevole: Noir 2003, stagione torrida, poco adatta al pinot nero, uva precoce che tende a perdere acidità e profumi se non può godere di sensibili escursioni termiche tra il giorno e la notte. Eppure, il nerbo di questo 2003 è saldo; certo, il frutto tende a essere lievemente sovramaturo, ma la perdita di eleganza è irrilevante considerata la struttura piuttosto robusta. Bel lavoro dei ragazzi in cantina, davvero. Il piatto è gnocchi di patate di montagna al gorgonzola naturale stagionato nel mosto di Moscato di Volpara e salsa di rape rosse, un omaggio che Giorgio ha voluto fare all’amico chef Enrico Bartolini. Il piatto uscito dalle mani di Daniela Calvi è eccellente, l’abbinamento discutibile - del resto, siam qua per discutere.

Si passa così al Noir 2000, annata celebrata fin da prima della vendemmia per via del passaggio di millennio. Effettivamente ottima annata è stata veramente, anche se non all’altezza del 1990. Jean-François Coquard avrebbe voluto presentare il 1999, la sua prima annata come tecnico di Mazzolino, ma dopo gli assaggi in azienda il 2000 ha mostrato una marcia in più e in effetti nel corso della cena non ci ha deluso, con il suo equilibrio impeccabile a 13 anni dalla vendemmia, il suo frutto integro, le sue spezie, la sua liquirizia, un ampio corredo aromatico che ha esaltato il magnifico arrosto morbido di coniglio di cascina con patate al forno. Chapeau a tutti quanti.

Per concludere la degustazione, ecco il Noir 1995, che per un paio d’ore ha pazientemente atteso nel quarto bicchiere dei commensali; mano piemontese e non francese, come abbiamo anticipato. Vigne più giovani. Era ancora il tempo in cui il Noir usciva solo nelle annate più favorevoli, venendo etichettato come semplice Oltrepò Pavese Pinot Nero nelle altre. Il carattere è nettamente più cupo e terroso, eppur vivo e sorprendentemente cangiante, come si è accorto chi nel corso della serata non ha resistito alla tentazione di annusarlo ogni tanto. Stile opposto al 2008 di inizio serata, tanto per capire quanto può essere malleabile quello straordinario vitigno che è il pinot nero. L’anatra ripiena ringrazia sentitamente.

Le chiacchiere finali sono accompagnate dalla zuppetta di amarene con gelato fiordilatte. Bella storia, quella del Noir. Quattro annate tutte diverse l’una dall’altra, eppure legate da un sottile fil rouge. Gran rosso, appunto.

Francesco Beghi

Ringraziamo Federico Malgarini per le fotografie (quelle belle!).

venerdì 6 settembre 2013

27 settembre 2013:
il Riesling Riserva Oliva
dell'azienda Ca' di Frara
di Mornico Losana

La settima serata di OltreLaStoria sarà nuovamente dedicata al Riesling Renano. Dopo aver inaugurato le nostre serate nel giugno 2012 con Isimbarda, il 27 settembre prossimo ospiteremo un'altra azienda dell'associazione La Valle del Riesling. Protagonista della serata sarà infatti l'azienda Ca' di Frara di Mornico Losana, che può vantare una tradizione più che centenaria e una storia recente caratterizzata da una notevole costanza qualitativa sotto la guida dei fratelli Luca e Matteo Bellani, affiancati per la parte commerciale da Veronica Barri.

L'azienda, che negli anni Settanta mise a dimora diverse varietà di uve bianche nei vocatissimi terreni calcareo-gessosi siti nel comune di Oliva Gessi, produce due versioni di Riesling Renano: il Riesling Superiore Apogeo (una vendemmia tardiva) e il Riesling Riserva Oliva, che può fregiarsi della denominazione "Riesling Riserva" in virtù dei 24 mesi di affinamento in bottiglia.

Ca' di Frara presenterà a OltreLaStoria il Riesling Riserva Oliva con una verticale che comprenderà quattro annate selezionate da Luca Bellani: dall'annata in commercio (il 2011) arriveremo al 2007, passando per 2010 e 2009. Per ribadire la vocazione di Ca' di Frara alla lavorazione del riesling renano, la serata si chiuderà con il San Luca 2008, un Riesling ottenuto da uve raccolte in due periodi diversi, con una prima vendemmia effettuata all'inizio di settembre, e una seconda il 18 Ottobre, giorno di San Luca.

Venerdì 27 settembre 2013
Il Riesling Riserva Oliva di Ca' di Frara:
verticale di 4 annate


Ecco il menu proposto da Giorgio Liberti e Daniela Calvi:

Duls in brüsc
(petto di pollo con salsa agrodolce secondo antica ricetta contadina)
Riesling Riserva Oltrepò Pavese DOP Oliva 2011

Crema di borlotti, crostino di pane ai cereali e freguglie di aringa affumicata
Riesling Riserva Oltrepò Pavese DOP Oliva 2010

Malfatti di caprino del Boscasso al burro d'alpeggio profumato all'arancia
Riesling Riserva Oltrepò Pavese DOP Oliva 2009

Baccalà in umido con cipolle e uvetta
e polenta di farina macinata a pietra del Mulino Bruciamonti
Riesling Riserva Oltrepò Pavese DOP Oliva 2007

Torta di farina gialla, mela e ricotta con zabaione
San Luca 2008 (vino ottenuto da uve di riesling renano sovramature)

La serata è proposta al prezzo di euro 45 (tutto compreso).
I posti disponibili sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni vi preghiamo di telefonare al ristorante Prato Gaio (0385.99726).

OltreLaStoria è un progetto di Matteo Berté, Francesco Beghi, Giorgio Liberti e Roger Marchi.

Roger Marchi