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lunedì 8 settembre 2014

Il Giorgi 1870 dei Fratelli Giorgi:
appunti dalla serata
dell'11 luglio 2014

Solo alla fine, quando s’è visto che era andato tutto bene, abbiamo confessato a Fabiano Giorgi che la serata dedicata al Giorgi 1870 era la tredicesima di OltreLaStoria: altrimenti, superstizioso (per sua ammissione) com'è, avrebbe portato con sé mezzo chilo di cornetti napoletani e inscenato chissà quali riti propiziatori. Scherzi a parte: ultima serata di OltreLaStoria della stagione 2013/2014, in degustazione il Giorgi 1870 Brut Millesimato dell'azienda Fratelli Giorgi di Canneto Pavese (PV), 100% pinot nero, almeno 36 mesi sui lieviti, in produzione dal millesimo 1999 e onusto di premi e medaglie.

Si parte con l'aperitivo in terrazza e il nostro Matteo Berté stappa à la volée con l'apposito attrezzo le magnum del non ancora nato millesimo 2011. Mentre i calici si riempiono, arrivano man mano gli ospiti, tra i quali la giornalista Maria Luisa Basile, creatrice del sito Roma Gourmet e del progetto Assaggi di Teatro, gli amici Gabriele Scalici e Francesco Cannizzaro dell'attivissimo blog Appunti di Degustazione, la docente ONAV Maria Pia Zavatarelli, alcuni produttori oltrepadani come Sandro Torti, Raimondo Lombardi e Antonella Tacci dell'azienda Martilde e Giuseppe Tosi ed infine Emanuele Bottiroli, direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese.

Ma ci ha fatto davvero piacere ospitare Livia Riva che, nonostante il suo amore per lo Champagne (che berrebbe anche a colazione e merenda, come scrive sul suo sito), non ha mostrato alcuno snobismo nei confronti di un blanc de noirs 'soltanto' oltrepadano, accettando con curiosità il nostro invito.
Merci, madame.

In apertura di serata, Fabiano Giorgi racconta le fasi salienti della storia dell'azienda, ricordandone il notevole sviluppo a partire dagli anni Settanta e il carattere tuttora familiare, con papà Antonio, la moglie Ileana e la sorella Eleonora a ricoprire ruoli chiave. Da parte nostra, non possiamo non apprezzare gli sforzi che questa azienda, da sempre a suo agio nell'abbinare uno standard qualitativo più che dignitoso a grandi numeri produttivi, ha intrapreso da alcuni anni per offrire anche vini di indubbia alta qualità e grande interesse, come il 1870, ormai divenuto uno dei portabandiera del territorio. Lungimiranza, investimenti, un consulente di vaglia come Alberto Musatti – parrebbero banalità ma non lo sono.

L’inizio della serata è di quelli da far lacrimare di gioia ogni appassionato gourmet degno di tal qualifica: Giorgio Liberti infatti sospinge per tutta la sala il trionfante carrello che reca la coscia di maiale cotta nel suo stampo. Massaggiata con cura per una settimana, questa coscia è stata lasciata cuocere tutto il giorno per essere prima mostrata nello stampo e poi tagliata al coltello e servita ancora tiepida con una purea di mele renette.

Che dire? Il Giorgi 1870 2009 (sboccatura marzo 2014), esuberante di nerbo, grintoso, profumato di anice stellato, ha ancora bisogno di bottiglia per trovare equilibrio, ma il connubio emoziona eccome.

Arrivano i farsulè di melanzane viola al profumo di maggiorana – un classico del ristorante. Lasciamo con piacere l'onere della degustazione del Giorgi 1870 2008 (sboccatura aprile 2014) a Livia Riva. Concordiamo in pieno con la dame du vin: questo 1870 l’equilibrio ce l’ha. È maturo, elegante, fine, cremoso, minerale, con la frutta bianca ritorna la nota di anice che lo caratterizza, e ha uno slancio in profondità da far invidia a Federica Pellegrini.

Bene, molto bene. Fabiano, circondato dalle sue donne – la sorella Eleonora, la moglie Ileana, la figlia Ginevra – si comincia a rilassare, la sala piena è contenta, la serata sta procedendo per il meglio. Lo staff serve gli gnocchi di patate con baccalà, pomodoro, cipollotto e olio extravergine. Un piatto talmente ben riuscito da essere apprezzato anche da chi non ama particolarmente il baccalà.

Il Giorgi 1870 2007 (sboccatura 2012), lo accompagna alla perfezione con la sua mineralità elegante, l’acidità viva, le note floreali e agrumate, la salda integrità e la bolla fine.

Quanto alla carne… se c’è ancora qualcuno convinto che il Metodo Classico vada bene solo per le feste, o come aperitivo, o al massimo per il pesce, allora è inutile cercare di fargli cambiare idea: vuol dire che è senza speranza. La faraona disossata ripiena non è certo un secondo piatto di disimpegno, saporita com’è: e il Giorgi 1870 2005 (sboccatura 2010), potente, anima vera da Pinot Nero, del tutto privo di note ossidative, minerale e sapido, perfetta interpretazione del terroir, ne rappresenta un compagno ideale.

Terminata la verticale, il finale dolce è una pesca fresca cotta al forno servita nel suo guazzetto con gelato all’amaretto. Finita anche questa estate-non estate, OltreLaStoria dà appuntamento alla prossima serata a inizio ottobre.

Francesco Beghi

Ringraziamo Mauro Rossini per le fotografie

martedì 5 novembre 2013

15 novembre 2013:
il Buttafuoco Bricco Riva Bianca
dell'azienda Picchioni Andrea
di Canneto Pavese

L'appuntamento novembrino di OltreLaStoria sarà nuovamente dedicato al Buttafuoco e ospiterà l'azienda Picchioni Andrea di Canneto Pavese (PV), nata nel 1988 e riconosciuta oggi come una delle realtà più interessanti e affidabili del panorama vinicolo oltrepadano.

Protagonista della serata, condotta come di consueto da Francesco Beghi, sarà il Buttafuoco Bricco Riva Bianca, ottenuto dalla tradizionale vinificazione congiunta di Croatina, Barbera e Ughetta di Canneto. Prodotto per la prima volta nel 1995, il Bricco Riva Bianca nasce da un vigneto posto sulle ripide pendenze della piccola Valle Solinga, meritevolmente recuperato dall’azienda nonostante l’estrema difficoltà di lavorazione.

Dopo numerosi riconoscimenti ottenuti negli anni a testimonianza della sua crescita qualitativa, il Bricco Riva Bianca è stato incluso quest'anno dalla Guida “Vini d’Italia” dell’Espresso fra i Vini dell’Eccellenza. All'annata 2009 sono stati assegnati 18,5/20: un premio meritato per la passione e la serietà della famiglia Picchioni e di Beppe Zatti, agronomo ed enologo dell’azienda.

Ecco il menu e gli abbinamenti proposti da Giorgio Liberti e Daniela Calvi:

Venerdì 15 novembre 2013
Il Buttafuoco Bricco Riva Bianca di Andrea Picchioni:
verticale di 4 annate


Animelle di vitello croccanti con crema di funghi champignon
Buttafuoco DOC Bricco Riva Bianca 2009

Risotto della Zia Carla con piccione stufato in casseruola
Buttafuoco DOC Bricco Riva Bianca 2003

Surbir di ravioli
Buttafuoco DOC Bricco Riva Bianca 2004

Lepre in salmì
con polenta di farina gialla macinata a pietra del Mulino Bruciamonti
Buttafuoco DOC Bricco Riva Bianca 1998 (formato magnum)

Zuppetta tiepida di cachi
con infusione di cioccolato fondente e gelato alla cannella

La serata è proposta al prezzo di euro 50 (tutto compreso).
I posti disponibili sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni vi preghiamo di telefonare al ristorante Prato Gaio (0385.99726).

OltreLaStoria è un progetto di Matteo Berté, Francesco Beghi, Giorgio Liberti e Roger Marchi.

Roger Marchi

lunedì 14 ottobre 2013

25 ottobre 2013:
il Buttafuoco Storico
dell'azienda Giulio Fiamberti
di Canneto Pavese

L'ottavo appuntamento con OltreLaStoria sarà il primo dedicato a una delle più tipiche espressioni della viticoltura oltrepadana: il Buttafuoco, vino prodotto da vitigni autoctoni (Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto) in una ristretta area dell'Oltrepò orientale, delimitata dai torrenti Scuropasso e Versa. Solo sette comuni possono fregiarsi della DOC Buttafuoco: Broni, Canneto Pavese, Castana, Cigognola, Montescano, Pietra de' Giorgi e Stradella.

Protagonista della serata sarà l'azienda Giulio Fiamberti di Canneto Pavese, presente sul mercato con propria etichetta dagli anni Sessanta, ma forte di una tradizione vitivinicola risalente addirittura ai primi dell'Ottocento. L'azienda figura fra i soci fondatori del Club del Buttafuoco Storico, associazione nata nel febbraio 1996 con l'obiettivo di valorizzare e promuovere il Buttafuoco come rosso fermo da lungo invecchiamento. Una scelta precisa e ambiziosa, quella del Club, che si è confrontata con una tradizione tutt'altro che omogenea, fatta di vini ora "spumeggianti" ora fermi a seconda dell'estro del produttore o per l'imprevedibilità della natura, e spesso non pensati per riposare a lungo in cantina. Per fare un solo esempio, nel suo libro "I Vini d'Italia" del 1961, Luigi Veronelli scrive della "abbondante schiuma" del Buttafuoco di Broni, Stradella e Canneto Pavese, mentre Paolo Verdi, eccellente produttore di Canneto Pavese, ci ha raccontato tempo fa che il Buttafuoco prodotto dal padre era fermo. E il recente disciplinare del 2010, che sostituisce quello del 1970 e che ha fatto del Buttafuoco una DOC a se stante ("Buttafuoco dell'Oltrepò Pavese o Buttafuoco DOC"), continua a prevedere la versione frizzante accanto a quella ferma.

Rispetto al disciplinare della DOC Buttafuoco, il regolamento del Club del Buttafuoco Storico prevede significative differenze. Le principali sono le seguenti:
• il Buttafuoco Storico può essere prodotto solo nella versione ferma;
• il Buttafuoco Storico deve nascere da una singola vigna;
• la vigna deve essere identificata come storicamente vocata alla produzione di Buttafuoco;
• la vinificazione delle uve deve essere congiunta (il Buttafuoco Storico è pertanto un assemblaggio di uve e non di vini);
• la vendemmia deve essere manuale;
• l'invecchiamento deve essere di almeno 3 anni, dei quali almeno uno in legno;
• il Buttafuoco Storico deve ricevere una valutazione di almeno 80/100 (secondo la scheda della UIOE) da parte della Commissione di Cantina del Club per fregiarsi del marchio.
Il Buttafuoco Storico è infine immediatamente riconoscibile grazie alla particolare bottiglia con il marchio del Club, il numero progressivo della bottiglia e una valutazione della qualità dell'annata espressa con il simbolo del fuoco (da un minimo di tre a un massimo di sei fuochi).

Giulio Fiamberti presenterà a OltreLaStoria tre annate del Buttafuoco Storico Vigna Solenga, prodotto con le uve dell'omonima vigna sita nella piccola Valle Solinga, di proprietà della famiglia Fiamberti fin dal 1814. Reimpiantata attorno al 1920 da Pietro Fiamberti, bisnonno di Giulio, è attualmente in via di nuovo reimpianto a causa delle difficoltà estreme di lavorazione. Del Vigna Solenga, prodotto dal 1996 al 2006, degusteremo le annate 2003, 2000 e 1998. La serata sarà invece aperta dalla prima annata del Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete, ottenuto da un vigneto sito nella Valle Praga, che fu di proprietà della Curia e che venne acquisito definitivamente dalla famiglia Fiamberti negli anni 90.

Venerdì 25 ottobre 2013
Il Buttafuoco Storico di Giulio Fiamberti:
verticale di 4 annate


Ecco il menu proposto da Giorgio Liberti e Daniela Calvi:

Aperitivo
con Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero DOCG Fiamberti Brut

Cotechino caldo con sformato di topinambur
Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete 2007

Zuppa di ceci con costine di maiale
Buttafuoco Storico Vigna Solenga 2003

Risotto con zucca e funghi porcini secchi
Buttafuoco Storico Vigna Solenga 2000

Guancia di manzo brasata al Buttafuoco
con polenta di farina macinata a pietra del Mulino Bruciamonti
Buttafuoco Storico Vigna Solenga 1998

Salame di cioccolato con mandorle, pistacchi e albicocche secche
Buttafuoco Chinato Ambrosia

La serata è proposta al prezzo di euro 50 (tutto compreso).
I posti disponibili sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni vi preghiamo di telefonare al ristorante Prato Gaio (0385.99726).

OltreLaStoria è un progetto di Matteo Berté, Francesco Beghi, Giorgio Liberti e Roger Marchi.

Roger Marchi